The incredible Hulk (c) SEGA / Marvel

 

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Videogiochi d'annata - Parte 3

di Daniele D'Aquino

 

Captain America and the Avengers (c) Sega / MarvelCorreva l'anno 1992, quando per il Sega Megadrive uscì "Captain America and the Avengers", un platform in cui possiamo impersonare Visione, Ironman, Capitan America o Occhio di Falco. Guidando il nostro eroe preferito tra i vari livelli e sfruttandone le caratteristiche peculiari (Capitan America lancia lo scudo, Occhio di Falco scocca le frecce e così via), dobbiamo sventare i piani di conquista del mondo di Red Skull, che grazie a una macchina per il controllo della mente ha assemblato un esercito di super cattivi. Nonostante i limiti tecnici (grafica e sonoro non sono proprio esaltanti), si rivela un giochino piacevole.
Due anni dopo, sempre per il Megadrive, è la volta di "The Incredible Hulk", un platform di fattura decisamente superiore. In questo videogioco il Golia Verde non compie le mirabolanti imprese che abbiamo visto nel recente film di Ang Lee, ma dà comunque prova della sua potenza, sollevando jeep, massi, cabine telefoniche e scagliando lontano i nemici. Inoltre, quando è al massimo dell'energia, ogni suo balzo, o meglio ogni suo atterraggio, può costituire un'arma micidiale.
Se l'energia però scende a zero ritorniamo ad essere il mingherlino scienziato Bruce Banner e in questo caso dobbiamo essere molto attenti ad evitare gli avversari, poiché al minimo colpo subìto perderemo una vita. La grafica è curata, gli sprite abbastanza dettagliati (soprattutto quello di Hulk) e i livelli variegati e impegnativi…insomma, ci troviamo di fronte ad un signor platform, che appassiona sin dalle prime fasi di gioco.
Rimanendo in casa Marvel, sempre nel 1994 esce "Spiderman Lethal Foes", sviluppato dalla Epoch per il Super Nintendo. Si tratta di buon platform, dal gameplay abbastanza innovativo per l'epoca: Spidey infatti può volteggiare tra i grattacieli, arrampicarsi a pareti e soffitti, muoversi e saltare agilmente nonostante i limiti imposti dalle due dimensioni. La grafica carina e le animazioni fluide lo rendono un titolo appetibile, peccato soltanto per il tempo limitato che avremo a disposizione per completare ogni stage. Questo conto alla rovescia rende inevitabilmente il gioco più sbrigativo: in molte occasioni saremo costretti a esplorare in fretta e furia i vari livelli, eludendo gli avversari invece di affrontarli.
Justice League Task Force (c) Nintendo / DC Comics Concludo con un videogame che mi ha divertito un bel po', tenendomi incollato al PC per parecchie ore. Sto parlando di "Justice League Task Force", un picchiaduro a incontri uscito nel 1995 per il Super Nintendo. Tre le opzioni di gioco: story, battle e versus.
Nella versione story i combattimenti sono motivati da questa trama: Darkseid vuole conquistare la terra e per fare ciò ha rapito i supereroi della JL sostituendoli con dei robot perfettamente somiglianti. Per liberare i nostri amici dovremmo affrontare i vari robot (tra cui anche il nostro alter ego), Cheetah, Despero e Darkseid.
La modalità battle è praticamente uguale, ma stavolta non c'è un fil rouge che collega gli scontri; per di più, oltre a Batman, Superman, Flash, Aquaman, Green Arrow e Wonder Woman, potremo scegliere di impersonare anche i tre villain sopraccitati.
Infine la modalità versus ci consente di sfidare un nostro amico invece che il computer.
Passando alle note tecniche, il gioco vanta una buona grafica, con fondali discreti e personaggi ben definiti. Le numerose combo e i movimenti a nostra disposizione garantiscono un'alta giocabilità e riproducono fedelmente le qualità distintive di ogni supereroe.
In breve, un videogame da provare. E poi vedere Barman e Superman che se la danno di santa ragione è troppo divertente!!!

 

Videogiochi d'annata - Parte 1

 

(17/12/2003)

 

   

 

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