I classici del fumetto: Popeye

di Danilo Puce

 

“I miei amici lo sanno che sono un gentiluomo!”. E’ questo monito che Popeye dà ai lettori, mentre rifila una potente sventola, con tanto di poderoso “SOCK”, nel retro-copertina del Volume di Repubblica a lui dedicato.

Non è stata scelta la frase che caratterizza maggiormente la “creatura” di Elzie Crisler Segar (“Io sono quel che sono, e questo è tutto quel che sono”), ma la decisione di utilizzare la scena sopra descritta è magistrale nel rappresentare il personaggio di Braccio di Ferro: un misto tra tenerezza e brutalità; una figura caratterizzata da una violenza mai efferata o prepotente, da un cuore che batte in un corpo muscoloso; un’impulsività aggressiva che lascia posto anche alla cavalleria ed ai sani principi.

Dedicare un volume a Braccio di Ferro non era un’impresa molto facile, dovendo infatti rendere accettabile a tutti la psicologia ed i comportamenti dell’opera di Segar, ben diversi dal Popeye che siamo abituati a vedere nei cartoni animati: si doveva sfatare il mito degli spinaci, presente maggiormente (per non dire esclusivamente) nei cartoni. E si doveva riproporre l’immagine del Popeye originale, del Popeye nato e pensato da Segar: il marinaio ignorante, pronto a combattere per principi sani e giusti, ma lontano dai miti super-eroistici, poco immerso nella filosofia di “Da grandi poteri, derivano grandi responsabilità”.

In confronto al Popeye del cartone, insomma, era necessario riproporre il Braccio di Ferro come persona SEMPLICE. E il Volume dedicato al marinaio guercio è riuscito perfettamente in questo scopo, facendoci amare molto di più l’originale che la trasposizione.

La descrizione che viene fatta del personaggio è esemplare, venendone sottolineata la psicologia, che fece molto presa sul pubblico, di un personaggio “[…] rozzo ed analfabeta, ma con una precisa filosofia di vita e un cuore d’oro”. Braccio di Ferro, un uomo semplice, si è detto. Ma con un animo profondo e con una caratterizzazione forte quasi quanto i suoi avambracci. Ed il Volume questo, lo mette in rilievo perfettamente. Popeye non è un amante della violenza, che pensa di risolvere tutto con pugni e cazzotti, bensì la sua mentalità si basa su principi morali ed una coscienza. “[…] Dietro il suo aspetto collerico ed ignorante si nasconde un’infinita saggezza”, viene detto. Ed è vero.

La scelta della storie è ottima ed utile a farci capire la crescita del personaggio, da una semplica e pura comicità data dalle gags di un Braccio di Ferro aspirante giornalista, fino ad arrivare alla storia melodrammatica di Susan l’orfanella, passando per un ottimo racconto di avventura ed emozioni sulla nave della Strega dal Mare.

Avventure scelte bene, e raccolte nel giusto ordine, storie appassionanti che ti lasciano con il fiato sospeso fino all’ultima vignetta. Ed è curioso vedere come le storie siano in realtà l’unione di diverse strisce scritte da Segar e pubblicate sui giornali, tanto da permetterci di vedere una vignetta quasi del tutto uguale alla precedente (è perché l’una e la vignetta di chiusura di una striscia, l’altra quella di apertura della striscia successiva) e vignette dove il personaggio fa una specie di riassunto di ciò che è accaduto poche scene prima. E’ da lodare anche l’aver riportato la storia di Pisellino, nei cartoni rappresentato come un parente di Olivia o qualcosa del genere, senza dare molto conto al suo affascinante passato.

 Le storie non rappresentano solo il “crescendo” della psicologia del personaggio, o del ritmo delle storie, ma anche dei disegni, ed è molto piacevole per la lettura assistere ad innovazioni grafiche e tecniche decisamente migliorate da storia a storia. Cose del genere sono riscontrabili maggiormente nei Volumi dedicati ai super-eroi, ma anche nel più breve periodo di laboriosità di Segar è possibile assistere ad una “crescita” nello stile.

La vita di Elzie Crisler Segar è descritta con grande perizia, aiutandoci a capire la realtà e gli importanti aspetti che hanno segnato l’epoca nella quale Bracco di Ferro è nato.

Quello di E.C. Segar è un mondo legato al cinema, alle proiezioni che videro il sonoro solo nel 1928. Al fumetto ci si avvicina dopo, e successivamente ad alcuni lavori e ad alcuni personaggi da lui creati, presenterà Popeye in “The Thimble Theatre” solo dieci anni dopo la nascita di questa serie.

E ci aiuta a capire l’importanza di Braccio di Ferro, la grandezza del personaggio e dell’autore, proprio il fatto che Popeye fu solamente un personaggio di poco rilievo nel “The Thimble Theatre” , e fu proprio il pubblico a dimostrare interesse ed amore per quel marinaio, che diventò in un certo punto della sua storia più popolare di Mickey Mouse.

 

(17/5/2004)

 

   

 

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