Storie nere

di Daniele D'Aquino

 

(c) Abuli / Bernet / Magic Press / GlenatTalvolta nel fumetto nascono collaborazioni che diventano binomi creativi indissolubili e di grande qualità. E’ il caso del sodalizio ultraventennale tra Enrique Sanchez Abulì e Jordi Bernet: i testi del primo si fondono con i disegni dell’altro e il risultato sono opere indimenticabili, come le avventure del cinico gangster Torpedo o le numerose storie autoconclusive pubblicate sulle riviste internazionali (da noi per i tipi dell’Eura e dell’Acme).

Ventitré di quelle storie brevi, realizzate nell’arco di cinque anni (fine ’80, inizio ’90) sono state raccolte nel poderoso volume “Storie nere” (brossurato, 175 pp. in b/n, edito nel luglio 2002 dalla Magic Press).

Si tratta di racconti noir contrassegnati dal marchio di fabbrica del duo Abulì-Bernet, ovvero in bilico tra grottesco e violenza, ironia e dramma, e popolati da personaggi sordidi, reietti e disperati, ma mai privi di umanità, anche nelle caratterizzazioni più caricaturali.

Il “nere” del titolo però non sta solo a indicare il genere narrativo. Le pagine infatti trasudano china, densa come pece, che Bernet usa per rappresentare il buio del dolore e della follia, le ombre della vita e del destino.

Adoro il suo stile immediato e graffiante, il particolare modo d’inchiostrare, l’impostazione cinematografica e incisiva delle vignette, l’espressività del suo tratto.

La sintonia con Abulì in questi fulminanti episodi è straordinaria.

Non posso che consigliarvi l’acquisto.

(28/2/2003)

 

   

 

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