Squadrone Supremo

di Mimmo D'Avenia

 

(c) Marvel ComicsCosa può succedere quando i supereroi decidono di prendere il controllo politico del mondo al fine di migliorarlo? E' ciò che ci spiega il compianto Mark Gruenwald in questa maxiserie di dodici, ormai datata 1985, dedicata allo Squadrone Supremo (in Italia su "Iron Man" Play Press nn. 25/27,29/37), il supergruppo di una terra parallela del multiverso Marvel composto da personaggi corrispondenti ai componenti della Justice League of America dell'era pre-Crisis. Gruenwald si diverte a svelare , in un'ottica piuttosto matura, quale potrebbe essere l' evolversi di alcune situazioni storiche dell' universo DC tipo il rapporto tra Superman/Hyperion e Lois Lane/Lonny e soprattutto (e qui sta uno dei grandi meriti dell'autore) l' aver contrapposto prima di tutti le figure storiche di Superman e Batman, qui Hyperion e Nottolone. Proprio Hyperion è il promotore del "Progetto Utopia" che prevede l'eliminazione dei maggiori problemi della Terra come l' inquinamento, il crimine, la malattia e le guerre instaurando un ordine/dittatura che non lascia chiaramente spazio alcuno agli oppositori, primo fra tutti il già citato Nottolone. Pietra di volta del Progetto Utopia è la Macchina della modifica del comportamento capace di modellare e modificare quelle discrepanze della personalità che agiscono nelle menti criminali. Tutto questo ordine (mancanza di libertà, ndMaT?) è troppo per per Nottolone che, uscito dallo Squadrone, organizza la sua contromossa per cancellare il Progetto Utopia . In questa saga carne al fuoco Gruenwald ne mette parecchia anche se spesso conclude intere trame e sottotrame in maniera troppo sbrigativa. Inoltre colpiscono, in questo periodo ancor di più, alcune frasi molto cariche di odio e cinismo che i protagonisti usano soprattutto nell' ultimo numero della saga quando, per difendere i propri ideali, non esitano a colpire personaggi a loro vicini fino a pochi mesi prima. I dignitosi disegni dei primi cinque numeri sono di Bob Hall ma dal numero sei in poi arriva... Paul Ryan, sicuramente migliore rispetto al suo interminabile ciclo dei Fantastici Quattro ( va detto che difficilmente avrebbe potuto fare peggio). Da segnalare che la distanza temporale che lega ogni episodio al successivo rispetta l' uscita delle storie ovvero un mese. Ultima cosa: a chi della vecchia Lega della Giustizia è ispirato lo scienziato Tom Thumb?

(18/11/2001)

 

   

 

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