La Corazzata Spaziale Yamato

di Giovanni Luca Atena

 

(c) Leiji MatsumotoLeiji Matsumoto torna a solcare le edicole e le librerie del nostro Paese, e lo fa con una delle sue prime opere (1975) La Corazzata Spaziale Yamato. La serie, in tre volumi, racconta l’epopea spaziale di una nave, la Yamato, appunto, guidata dall’ammiraglio Okita e dal suo giovane equipaggio attraverso il cosmo nel tentativo estremo di portare a compimento missioni vitali per la terra e per l’intero universo. Seppur datato, questo lavoro non mostra affatto i suoi anni, sia per lo spirito di avventura e di eroismo che anima i protagonisti, sia per le tematiche che ancora oggi sono fonte di ispirazione per molti autori.

Degno di nota è l’adattamento che la Panini ha operato recuperando i nomi originali rispetto alla serie tv trasmessa anni or sono in Italia su circuiti privati.

Sicuramente la storia del manga risulta molto più essenziale e veloce rispetto agli sviluppi televisivi, ma, si sa, l’essenzialità è una delle caratteristiche di Matsumoto.

Anche a livello grafico non ci si deve aspettare molto dall’autore: se il mecha design può dirsi accurato, i personaggi restano molto approssimati. Ma tant’è e ci piace così, a maggior ragione poiché proprio da questo stile nasce il fascino dei personaggi: come dimenticare il tenebroso Capitan Harlock che a bordo dell’Arcadia [ops, sto anticipando la recensione su un’altra serie della Panini, sorry] CLICK!

(26/10/2001)

 

   

 

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