La farfalla con le ali bagnate

di Daniele D'Aquino

 

La farfalla con le ale bagnate, copertina di Dell'OttoI territori del fantastico, del mistero e dell’orrore sono stati visitati spesso dai cartoonist nelle riduzioni a fumetti di opere letterarie.

Basti pensare alle numerose trasposizioni grafiche dei racconti di Hoffmann, Poe, Lovecraft e Maupassant ad opera di Alberto Breccia e Dino Battaglia, oppure al Dracula di Guido Crepax.

La farfalla con le ali bagnate” si inserisce in questo filone e traduce in immagini l’omonimo romanzo di Hellery Brown, autore scozzese di cui si sa molto poco e la cui vita si muove continuamente sul labile confine tra leggenda e realtà. Nato a fine ottocento, Brown diede prova sin da giovane di notevoli capacità letterarie e di un’indole malvagia. Dall’introduzione al volume apprendiamo che l’esistenza dello scrittore fu scandita da viaggi, attività illegali, violenza, riti satanici e delitti, per poi concludersi in circostanze misteriose all’età di 43 anni. Di lui rimangono solo due manoscritti, “La porta del buio” e “La farfalla dalle ali bagnate”, appunto.

La vicenda ruota attorno a Helen Marlowe, che da bambina ha assistito in un sogno premonitore all’uccisione della sorella, una promettente ballerina classica. Dopo più di venti anni trascorsi in una clinica psichiatrica per il trauma causato da quell’evento, Helen ritorna nei luoghi dell’infanzia, dove si troverà ad affrontare i fantasmi del passato e non solo…

La riduzione, realizzata da Theo Campanelli, è ricca di suggestioni e si poggia su una sceneggiatura ben calibrata.

Tavola di Andrea CavallettoIl dipanarsi dell’intreccio fa venire alla mente alcuni lavori di Lucio Fulci e Dario Argento (tra l’altro Suspiria era ambientato in una scuola di danza…); non sappiamo se ciò sia una dimostrazione delle doti da antesignano di Brown oppure sia il frutto delle influenze che i thriller/horror italiani anni ’70 hanno avuto sul trattamento del romanzo.

Un altro dubbio riguarda la paternità della scelta di limitare i riferimenti storici e geografici, come a sottolineare l’universalità di una vicenda che vuole focalizzarsi sui personaggi, non sull’ambientazione. Decisione di Brown o di Campanelli? Lo scopriremo se e quando sarà pubblicato il testo originale.

Le atmosfere tese ed enigmatiche che aleggiano in tutto l’albo sono rappresentate efficacemente dallo stile pittorico di Andrea Cavaletto, illustratore che vanta un trascorso da grafico e designer.

Parlare di “stile pittorico” in senso tradizionale potrebbe però essere fuorviante, vista la particolarissima tecnica adottata. Cavaletto parte da una foto della modella in posa, che viene ridisegnata a matita e scansionata al computer (livello 1). Poi scioglie con la trielina una foto di giornale (plasmando a volte i colori “liquidi” con una siringa) e la scansiona  (livello 2).

Il livello 1 viene utilizzato come maschera per il livello 2, il tutto è ritoccato con Photoshop et voilà, il risultato sono tavole molto evocative, esaltate da una pregevole qualità di stampa (complimenti alla Neftasia Editore).

La cover di Gabriele Dell’Otto è la ciliegina sulla torta di un volume davvero ben riuscito.

 

“La farfalla con le ali bagnate” di Theo Campanelli (testi) e Andrea Cavaletto (disegni), 56 pp. a colori, cartonato, settembre 2007, € 15.50, Neftasia Editore.

 

™ & © Campanelli / Cavalletto

 

(01/11/2007)

 

   

 

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