Lazarus Ledd #105: "L'enigma John Smith"

di Daniele D’Aquino

 

(c) Ade Capone / Star ComicsConclusasi la storia doppia dei nn.103 e 104 in bilico tra presente e Medioevo, in questo numero 105 di "Lazarus Ledd" ritornano le atmosfere metropolitane e notturne che spesso accompagnano le avventure del nostro eroe e ritorna anche il tema dello sviluppo scientifico, a cui Capone si è sempre mostrato interessato (non a caso Larry è stato tra i primi personaggi italiani ad usare Internet).

L’idea che sta alla base dell’albo è una delle teorie più affascinanti, vaste e innovative degli ultimi tempi, quella della complessità, strettamente legata alla teoria del caos e allo studio dei frattali (ricordate la figura di Ian Malcolm in Jurassic Park?)

In qualità di futuro ingegnere e di appassionato di leggi fisiche, teoremi e modelli matematici che governano l’universo, non posso che apprezzare la scelta di Ade, capace inoltre di costruire sul sostrato scientifico una trama avvincente incentrata sulla scomparsa di un uomo qualunque, un comune impiegato reso speciale proprio dalla sua normalità.

Toccherà a Larry condurre un’indagine giornalistica che farà luce sulla sparizione, risolvendo anche il mistero della follia collettiva che sembra aver colpito i cittadini di New York.

Molto interessante il tema della massificazione, chissà se anche i nostri illustri sondaggisti come Pagnoncelli, Crespi, Manhaimer, Pilo hanno il loro Mario Rossi

Ai pennelli troviamo un Arturo Lozzi che ha semplificato il suo tratto, sacrificando un po’ di spettacolarità in favore di una maggiore leggibilità delle tavole.

Pregevole il risultato, ennesima fase di transizione di una evoluzione stilistica iniziata dal suo esordio in LL 70 e proseguita con miglioramenti numero dopo numero.

Tirando le somme, L’enigma John Smith è un albo ben disegnato, con una sceneggiatura scorrevole e ben strutturata. Ma la cosa che mi ha più colpito è la bravura di Ade Capone nell’unire egregiamente scienza, attualità e fantasia, senza scivolare troppo nel didascalico o nel nozionistico.

La sua abilità sta nel rendere letterarie ed interessanti discipline considerate  fredde e ostiche.

Anche se non ci sono fini divulgativi, comunque sarebbe bello se storie come questa servissero a vedere le cose da un punto di vista diverso, lasciando da parte le convinzioni inveterate (quella umanistica non è l’unica cultura esistente!). Si potrebbe così scorgere l’ordine che c’è dietro al caos, la simmetria e la bellezza che regolano i meccanismi della vita, la poesia nascosta dietro numeri ed equazioni, la meravigliosa essenza della realtà.

(15/04/2002)  

 

   

 

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