Il fumetto è morto. Viva il fumetto!

di Daniele D'Aquino

 

TEX (c) Sergio Bonelli EditoreLa crisi del fumetto non è certo una novità e i dati di vendita sono lì a testimoniarlo. Anche le grandi case editrici hanno dovuto far fronte a una crescente diminuzione dei lettori, chiudendo testate o ridimensionando le strategie di mercato.

Lascio a massmediologi, sociologi ed esperti di marketing il compito di trovare i motivi di questa crisi (ma non mi sembra un’eresia dire che la colpa principale è imputabile a un basso rapporto qualità/quantità delle proposte editoriali), fatto sta che sempre più spesso da molte parti si levano epicedi, a volte venati da un po’ di vittimismo, in onore della defunta letteratura disegnata.

A questo aggiungete la non-cultura fumettistica che c’è in Italia. La situazione non è delle più rosee vero?

Eppure pochi giorni fa è partita un’iniziativa che sembra indicare tutto l’opposto.

Sto parlando de “I classici del fumetto di Repubblica”, un viaggio a 360° nel mondo delle nuvole parlanti, una collana di trenta volumi che spaziano dal fumetto d’autore a quello popolare, dai manga alle BD, passando per i supereroi e le historietas.

Il successo delle prime due uscite è stato clamoroso.

I maligni potranno obiettare che il primo numero (Corto Maltese) era in omaggio e che il secondo era incentrato su Tex, icona del fumetto italiano, ma comunque tirature così alte da far impallidire quelle dell’editoria francese non possono lasciare indifferenti.

Più delle copie vendute deve però confortare l’interesse e il fermento che questa iniziativa ha suscitato nell’opinione pubblica.

Qualcosa si è mosso.

C’è stato un martellante battage televisivo, ci sono stati articoli sui quotidiani, si è tornati a parlare di fumetto non solo nelle riviste specializzate o nei piccoli riquadri di alcuni magazine.

Il fumetto è tutt’altro che morto. Forse è un po’ stanco, sente gli acciacchi dei suoi cento e passa anni. Mi piace immaginarlo come un vegliardo che tra alti e bassi si trascina lungo le varie generazioni, sorridendo delle querelle che periodicamente lo coinvolgono e commovendosi (una lacrimuccia d’inchiostro scende sulla guancia incartapecorita) per le continue dimostrazioni d’amore che gli rendono i lettori.

W il fumetto!

(17/3/2003)

 

   

 

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