Agenzia Alfa n°9

di Daniele D’Aquino

 

(c) Sergio Bonelli EditoreNono appuntamento con “Agenzia Alfa”, consueto balenottero di 320 pagine che ci propone tre storie complete in cui i comprimari di Nathan Never assurgono al ruolo di protagonisti.

Nella prima, “Delitto e castigo”, firmata Tintori e Bormida, dietro al titolo di Dostoevskijana memoria, si cela lo scontro finale tra May e Rena, sorella del suo ex fidanzato Raul. Si inizia in un’aula di tribunale e si finisce con una frenetica caccia all’uomo (o meglio, alla donna), tra inseguimenti, sparatorie e duelli nel cyberspazio.

La trama è molto lineare e la sceneggiatura, seppur godibile, appare un po’ stiracchiata e diluita, e i dialoghi a volte sono involontariamente comici (colpita a morte Rena esclama: “Oh…accidenti…)

Nel complesso discreti i disegni di Bormida., che alterna tavole ben realizzate ad altre meno convincenti, soprattutto per quel che riguarda la rigidità dei personaggi e l’inchiostrazione un po’ grossolana.

Il secondo episodio, “La resa dei conti”, ad opera di Vietti e Mutti, è incentrato sul giovane Luke Sanders e aggiunge nuovi interrogativi sui piani del fantomatico Mister Alfa, diventato ormai il principale villain dell’universo narrativo di Nathan&Co.

Storia interessante e disegni all’altezza. Attendiamo gli sviluppi!

Il terzo episodio, “Vite future”, scritto da Cordone e Lisiero, e disegnato da Fabio Jacomelli, è una sorta di simpatico “What if?” che ci mostra cosa sarebbe successo nell’Agenzia Alfa se, prima della morte di Reiser e a causa di un incidente capitato a Nathan, gli eventi avessero preso una piega diversa da quella che noi conosciamo.

Che effetto vedere un’attempata May e nonno Baginov!

Superba la prova di Jacomelli, che stavolta, orfano del suo inchiostratore di fiducia Gradin, fa tutto da solo e lo fa molto bene, grazie al solito tratto pulito e accurato, impreziosito da un uso magistrale del computer, impiegato in modo funzionale anche nelle altre due storie.

Per concludere, un volume piacevole e corposo, ideale per trascorrere qualche ora sulla spiaggia, tra un tuffo e un ghiacciolo sotto il solleone o a casa, tra una partita e l’altra dei Mondiali (sigh…)

(24/06/2002)

 

   

 

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