Vent'anni di mysteri

di Daniele D’Aquino

 

(c) Sergio Bonelli EditoreMartin Mystère compie vent’anni e li festeggia con un albo molto particolare: oltre alle 94 pagine di fumetti, nel numero 241 troverete infatti 96 pagine (senza variazione di prezzo) contenenti un dettagliato indice analitico che raccoglie fatti, personaggi, luoghi, oggetti con cui il detective dell’impossibile ha avuto a che fare in questi due decenni ed in più, in appendice, un elenco di tutte le pubblicazioni mysteriose, dalla serie regolare ai romanzi, dai racconti brevi agli spin-off.

Un lavoro davvero titanico e certosino da parte della redazione.

La storia, firmata dai “papà” Castelli e Alessandrini, è un pretesto per ripercorrere quattro lustri di avventure e per svelarci un evento importantissimo taciuto per quasi sette anni: il matrimonio tra Martin e Diana!

Infatti nel n. 165 le nozze tra i due furono “nascoste” all’interno di una didascalia nella definizione “faccenda estremamente personale” e solo ora scopriamo il vero significato di quella criptica frase.

A questa rivelazione si arriva lentamente, attraverso flashback e amarcord, motivati dalla ricerca nel passato di un avvenimento che possa spiegare l’improvviso trauma psichico che ha colpito Java. E nel finale ecco lo scioccante annuncio, dato durante una festa organizzata per l’occasione, a cui partecipano quasi tutti i personaggi storici della serie, Orloff, Kut Humi, Dee e Kelly, Angie, il longevo zio Paul, Travis, Tower, Brody, più un cameo di Castelli e Alessandrini, autore quest’ultimo di disegni piacevoli e leggibili.

A rendere ancora più speciale la storia, come se la sorpresa per la notizia degli sponsali non bastasse, ci sono due graditi ritorni: quello dell’arma a raggi, riattivata da Kut Humi e quello della mitica Ferrari Mundial, lascito testamentario del professor Aldridge.

Il BVZA deve essersi divertito parecchio a scrivere questo episodio, che può considerarsi un compendio dell’intera vita editoriale di MM e un punto di partenza per un rilancio del personaggio, a dire il vero un po’ appannato dall’età.

In questi vent’anni ci sono state molte cadute di tono (ricordate il ciclo dei mysteri italiani?), storie troppo didascaliche e verbose, un alternarsi di sceneggiatori spesso non in grado di colmare il vuoto lasciato da Castelli, che ultimamente ha trascurato un po’ la sua creatura.

La sensazione di inerzia creativa e di un riciclarsi di trame e situazioni non fanno certo crescere l’interesse del lettore ed il calo di vendite registrato con il passare del tempo ne è un evidente sintomo.

Noi ci uniamo al brindisi in copertina tra Martin, Java e Diana, sperando che questo periodo di stanchezza passi al più presto e augurando al BVZM altri vent’anni di avventure mysteriose.

(11/05/2002)

 

   

 

www.amazingcomics.it