The Walking dead

di Carlo Del Grande

 

The walking dead (c) Kirkman / Moore / ImageOdiate gli zombie? Non sopportate quelle specie di pupazzi putrescenti che sbucano dal terreno tentando di mordere il prossimo e trasformarlo in un loro simile? Vi ripugna l’idea di una storia che fa di questi esseri i (co-)protagonisti? Perfetto, comprate The Walking Dead volume 1.

E se doveste amare questo genere? Vale lo stesso consiglio: non perdetevi questo volume.

Per quanto apparentemente sconclusionate, le due affermazioni appena scritte sono perfettamente ragionevoli. L’esordio di questa serie, pubblicata dalla Image Comics negli USA è un ottimo acquisto per tutti gli appassionati di fumetti, indipendentemente dalla loro opinione sui morti viventi.

Robert Kirkman, accompagnato da un egregio Tony Moore ci prende di forza e ci lancia in un mondo in cui, per qualche assurdo motivo, vivono (ma forse il termine non è il più adatto) esseri mostruosi dalle fattezze di cadaveri in decomposizione. In una parola: zombie.

Non è la prima volta che questa tematica si affaccia nella narrativa a fumetti (senza parlare di quella cinematografica, ormai consolidata nell’immaginario collettivo). Già Steve Nails (autore di 30 giorni di notte) si è occupato di zombie e dintorni nei vari Wake the Dead, Horrorcide e Remains per la IDW. E non è il solo.

Tuttavia, Kirkman riesce, con The Walking Dead a dare un taglio nuovo o comunque originale ad un’ambientazione – quella horror/zombie – che corre sempre il rischio di offrire il gusto amaro del già visto.

L’autore di Battle Pope riesce, nei sei numeri della serie regolare presentati in questo corposo volume, a delineare le caratteristiche dei personaggi, le condizioni disastrose in cui questi sono costretti a vivere, il loro modo di reagire in questa situazione anomala e, quel che è più degno di nota, il cambiamento nel modo di rapportarsi con sè e con il mondo esterno. Un cambiamento che travolge tutti, distorcendo comportamenti e personalità sotto la spinta sadica di una destino che più nero non potrebbe apparire.

Il protagonista, l’agente di polizia Rick Grimes, è il simbolo di questo insidioso cambiamento che si cela dietro l’angolo di una situazione disperata, in cui ogni essere umano può, in ogni momento, rischiare di trovarsi. La consapevolezza dell’entità della tragedia, l’inevitabile ricerca – in un mondo di morti – dei sopravvissuti (perchè devono esserci dei sopravvissuti), sono solo due dei tanti passaggi evolutivi che vedono coinvolto Rick. Si tratta di un personaggio che cresce e si fa amare, ma anche compatire, fin da subito e che, grazie alle idee di Kirkman, non può non riscuotere simpatie all’interno della storia stessa.

Questo volume, in un bianco e nero inimmaginabile per il tipo di produzione, ma perfettamente idoneo, visto il risultato, è una delle pubblicazioni più meritevoli dell’intero anno. La confezione è pressochè impeccabile: rilegatura solida, bandelle, grafica pulita ed un ottimo apparato redazionale (con un’introduzione dell’autore ed un’interessante postfazione su zombie e fumetto a cura di Stefano Perullo). Mancano solo le copertine (a colori) dei sei numeri raccolti – peraltro scaricabili sul sito ufficiale della Saldapress – , ma... non starete mica a guardare il pelo nell’uovo?

 

The Walking Dead volume 1: Giorni perduti

(SaldaPress, brossurato, 144 pagine, € 10,00)

testi di Robert Kirkman, disegni di Tony Moore

 

(11/12/2005)

 

   

 

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