Nathan Never & related characters (c) Sergio Bonelli Editore

 

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Antonella Platano

a cura di Stefano Perullo

 

Fallen Angel disegnata da Antonella PlatanoL'ospite d'onore delle variopinte pagine virtuali di AmazingComics.it, questa volta è l'ottima disegnatrice di tante testate della Sergio Bonelli Editore: Antonella Platano. Ciao Antonella e benvenuta nel nostro spazio riservato alle chiacchierate con gli autori del comicdom nostrano! Come mia abitudine, ti rivolgo una domanda ormai classica per questa rubrica: che ne diresti di parlarci un po' di te?

Che ficcanaso…vabbè và…facciamoci un po' gli affari miei…ho 30 anni freschi freschi (ma di solito me ne sento 18…quando dormo male, e mangio pesante, e ho la luna calante in Capricorno, 60…no scherzo…di oroscopi non ne capisco un tubo) vivo per disegnare (e non il contrario) e adoro la musica R&B andare in bici da maggio a settembre in caccia di tramonti sfolgoranti e il mio fumetto preferito è "Calvin & Hobbes" di Watterson… Per la cronaca (nera) son nata a Cuneo nel '73, infanzia luminosa…adolescenza ombrosa…ma tra cartoni animati, fumetti e libri ho capito presto la mia grande missione nella vita…non ci arrivate? Così appena finito il liceo artistico mi diedi da fare per cercare la strada giusta…ma problemi vari (familiari ed economici) mi allontanarono da quella retta…mi impegnai in lavori che nulla avevano a che fare con il disegno…si sa, quando si deve mangiare non c'è tempo per sognare…però in barba a quest'affermazione nel poco tempo libero tentavo comunque di non perdere la mano, allenandomi e guardando i grandi disegnatori come Moebius, Manara, Pratt…e spedendo di tanto in tanto materiale alle case editrici…vanamente. Almeno fino a quando in quel di Saluzzo (un paese in provincia di Cuneo, ameno luogo in cui trascorro la mia esistenza) ad una mostra di Tex, conobbi Claudio Villa che vide le mie tavole e mi consigliò di chiamare Antonio Serra alla Bonelli…qui finirono i sogni impossibili e cominciò la realtà!

Osservando il tuo curriculum professionale, credo di poter dire che sei una persona che ha bisogno di mettersi continuamente alla prova e di trovare nuovi stimoli lavorativi. Questa idea, magari sbagliata, scaturisce dal tuo continuo muoverti da una serie all'altra. Da Legs Weaver a Nathan Never - che di per se non sarebbe un cambiamento tanto radicale NdStefano - passando attraverso lo sfortunato Gregory Hunter e l'avventuroso Jonathan Steele. Come mai tanta voglia di cambiare?

Questo mio saltabeccare da una testata all'altra, in realtà, è dovuto in primo luogo a esigenze interne della casa editrice…in quanto non sono io a decidere per quali testate disegnare e per quanto tempo…però è anche vero che quando mi propongono di cambiare io proprio non me lo sogno di dire no…come hai ben detto tu mi piace mettermi continuamente alla prova…cercare di vedere il proprio lavoro secondo ottiche diverse è la cosa migliore che ti possa capitare perché ti permette di integrare e maturare la tua stessa dimensione lavorativa…fosse per me cambierei testata ogni volta…ma è anche vero che ci sono dei limiti oltre i quali un proprio stile non può andare…purtroppo…Ma la vera cosa importante è aver voglia di migliorare e progredire sempre…in qualsiasi campo…oddio, mi sa che sto un po' pontificando,eh?

Se non sbaglio il tuo esordio alla Bonelli è avvenuto con il numero 6 di Legs Weaver ("Le lune di Waldur", una storia di ambientazione fantasy, a mio avviso ispirata alla saga di John Carter di Marte). Ci puoi raccontare che trafila hai dovuto seguire per entrare alla SBE?

Già ti ho spiegato come sono arrivata a lavorare per la Bonelli…mò ti spiego anche che razza di feroce tirocinio ho subito all'inizio dal pestifero Serra…prove, prove, proooove…!!! e solo dopo qualche mese sono stata in grado finalmente di realizzare l'albo di Legs…e anche così i primi mesi sono stati duri…ogni vignetta era un faticoso scolpire figure e paesaggi…cavare fuori da quel bianco nulla un segno che avesse ragione d'essere…E sempre l'occhiodifalco di Antonio vigile e severo…ma ti assicuro che è stato meraviglioso e lo è ancora…avere qualcuno con tanta esperienza che ti guidi e ti consigli, intendo…eppoi più l'aspettativa è alta e maggiore sarà il tuo impegno e la tua volontà nel riuscire…arieccola che pontifica…mi faranno papa…pardon, papessa…

La serie incentrata sulle avventure solitarie di Legs e May ha, secondo me, il grandissimo pregio di aver introdotto nello staff di disegnatori della Bonelli un nutrito gruppo di disegnatrici. Come mai prima di Legs era così difficile trovare delle donne alle matite?

AAAARGH…COLPA DI UNA BALENGA (epiteto piemontese che sta per idiota) DIFFIDENZA!!! Che per fortuna Antonio Serra non ha mai provato, anzi…è grazie al suo fiuto per il potenziale femminile in questo campo se adesso in Bonelli ci sono diverse bravissime disegnatrici…è stato proprio lui che per "Legs Weaver" ha voluto delle donne ai disegni…secondo lui, giustamente, per rendere meno volgari possibile eventuali scene di nudi femminili ci volevano le delicate manine di noialtre … E anche se resiste sempre un pò l'idea che le donne non vanno bene a realizzare storie azione-violenza-avventura il panorama si è evoluto decisamente rispetto a qualche anno fa…speriamo l'opera di SPM (smantellamento preconcetti maschilisti) continui…

Vignetta in anteprima dal nuovo "Nathan Never Gigante"Per la collana regolare dedicata alla scanzonata Agente Alfa hai realizzato solo due avventure (entrambe incentrate sul pianeta Waldur). Nel secondo episodio ("ritorno a Waldur" - Legs 14) viene narrato un episodio che all'epoca mi sconcertò davvero molto: May cade prigioniera nelle mani dei temibili avversari di turno - una cellula impazzita di militari sovversivi - e viene violentata. Lo sceneggiatore (Antonio Serra) sembrò non dare assolutamente peso alla gravità della violenza subita dall'eroina, anzi la fece reagire con ironia e senza approfondire l'aspetto psicologico del personaggio. A te non diede alcun fastidio dover illustrare un episodio così superficiale?

Bhè effettivamente pensai anch'io che Antonio avesse liquidato la situazione un po' troppo frettolosamente…ma sapevo che aveva intenzione di riprendere il tema della violenza subita da May in un altro albo che stava disegnando Simona Denna…il n° 24 "La notte della violenza"…Quindi mi dissi che avrebbe sviluppato meglio il tutto in un altro contesto, anche se forse avrebbe potuto trattarlo con meno superficialità nell'immediato…

Provo a stuzzicarti ancora … nei primi numeri Legs appariva molto spesso in situazioni improbabili che la riducevano spesso a denudarsi; una interpretazione che strizzava l'occhio ai lettori più voyeur. Ti ha mai irritato dover disegnare per una serie al femminile destinata ad un pubblico per lo più maschile?

Stuzzica, stuzzica…ma stai attento…Non lo sai che alle donne piacciono le situazioni provocanti tanto quanto agli uomini? Solo che noi ci mettiamo una delicatezza di pensiero che a voi proprio non vi passa per quella zucchetta desolatamente vuota che avete al di sopra della settima vertebra cervicale…eheheheh te l'avevo detto di stare attento… Non mi ha irritato niente di Legs…anzi qualche allegra (e mai volgare) strizzata d'occhio al voyeurismo che è in ognuno di noi (uomini e donne) è divertente…con questo non intendo dire che mi metterei a disegnare certe porcherie ginecologiche … tra eros e porno c'è un abisso …(si chiama testosterone o cromosoma Y e ha una pessima influenza in molte specie animali…hihihi scherzo…non vorrei pensaste io sia una di quelle virago femministe…)

Dopo l'ottima prova fornita per il primo speciale dedicato alla parodia in chiave legsiana (chiedo venia per il neologismo) delle Sailor Moon (Legs e le paladine Speciale 1) sei approdata sulle pagine di un progetto molto ambizioso come Gregory Hunter. Cosa ti spinse ad abbandonare Legs in favore del ranger spaziale?

Maaamma…sei peggio dell'Inquisizione…e vabbè…ti rispondo solo per quell' "ottima" a inizio frase… Allora…non ho abbandonato Legs di testa mia…fu Antonio a dirmi che aveva bisogno di me, oltre che di Elena Pianta e Patrizia Mandanici, per una nuova testata…ci illustrò il progetto…facemmo le prime prove e viaaaa… partimmo…ma come sai non andammo molto lontano…Comunque ciò che mi ispirava di più del nuovo personaggio era senz'altro l'occasione di scatenare la fantasia creando nuovi mondi e nuove creature…per me poter usare la fantasia per trovare forme e dimensioni diverse è quasi un bisogno fisiologico…pensavo che Gregory in questo mi avrebbe favorito come Legs non poteva fare del tutto…

Entrambe le serie abbracciano tematiche fantascientifiche, che differenze hai riscontrato nel realizzare le due collane?

Mentre il tono scanzonato resta lo stesso la fantascienza di Gregory è molto meno rigorosa e fredda di quella di Legs…più viva, forse…ma anche più "artigianale"…e senz'altro più ricca dal punto di vista creativo e visivo…In Legs tutto deve essere più realistico e avveniristico…tecnologico e un po' straniante, ma mai come in Nathan, in cui l'ambientazione diventa veramente "metallica" ed ostile…proiettando ombre e echi drammatici ovunque…

Vignetta in anteprima dal nuovo "Nathan Never Gigante"Gregory Hunter era un progetto molto ambizioso - riportare l'innocenza perduta nel fumetto d'avventura - naufragato, però, dopo una manciata di numeri. Secondo te perché il pubblico non ha apprezzato le avventure del Ranger spaziale?

Vuoi la risposta enciclopedica in uscita a fascicoli settimanali o quella breve e concisa…? Scommetto la prima…e quindi ti do la seconda… …perché gli unicorni sono scomparsi… Non hai capito, temo…però pensa all'innocenza e all'ingenuità e allo stupore interiore che ci vuole per sorprendersi davvero ad una lettura come quella di Gregory … credo che solo un tipo di pubblico potesse veramente apprezzare Gregory…e cioè quello che, con un vasto bagaglio di cultura fantascientifica e avventurosa, volesse riscoprire la freschezza e, forse, l'ingenua magia degli esordi…un po', forse, come chi guarda quelle vecchie pellicole con i mostri di Harryhausen e li trova belli e malinconici…o come chi, incontrando un unicorno in un giardino segreto rimanesse stupito, senza chiedersi :- Ma il corno sarà di plastica, stucco o trucco digitale ? Le nuove generazioni, abituate a tempeste di suoni-luci-colori ad alta velocità e agli effetti speciali che oramai si utilizzano anche nella più trita pubblicità per detersivi non potrebbe mai comprendere il contesto in cui nasce Gregory…però è forse anche vero, per quanto ammiro Antonio che, probabilmente in alcuni numeri del mascellone è caduto nella trappola della sua stessa ingenuità…troppa ingenuità in un mondo che non crede più, o forse non ha mai veramente creduto, agli unicorni…qui si conclude il primo fascicolo…in edicola il secondo la prossima settimana!

Adesso, dopo la debacle di GH, ti stai dedicando alla realizzazione del prossimo Nathan Never Gigante. Continui, dunque, a lavorare in ambito fantascientifico. E' una casualità oppure prediligi questo genere?

Casualità e esigenze dell'editore…io preferisco il fantasy medievaleggiante…hai presente il film di Donner "Ladyhawke" ? Bene…quella è LA storia che avrei voluto disegnare…con quell'atmosfera calda e poetica e quell'intreccio…semplice ma struggente…

Quale è la maggiore difficoltà in cui si incappa nel disegnare una serie ambientata nel futuro?

Per me…le maledette macchine!!! Cioè graficamente tutto il contesto supertecnologico…gli ambienti…le astronavi e i mezzi, le armature, le pistole (quelle odiose piccole balorde…disegnate da me sembrano sempre fatte di plastica o gomma o cartapesta…metallo, mai!) …ma con il gigante di NN mi sto facendo una cultura e una specie di autotraining accelerato…

Ci sono delle fonti alle quali attingi per disegnare la tecnologia del futuro?

Bhè, la ricetta è ovvia…tutto fa brodo…cartoni animati giapponesi dell'ultima generazione…film e riviste di cinema…e naturalmente i fumetti e le tavole dei miei colleghi…il tutto mescolato in un bel minestrone che si lascia a fermentare nel limbo del cogitamento interiore…e quando se ne ha bisogno…splaaafffsshh…un bel rigurgitino…l'ideale è sempre NON copiare sterilmente ma rimasterizzare secondo il proprio gusto stile e necessità !!

Ci puoi rivelare qualche indiscrezione riguardo il Nathaneverone? Mi chiedo, ad esempio, se continuerà a narrarci le avventure di Nemo oppure se si ambienterà nel "presente" di NN.

Aaah, dannato…mi chiedi di violare il segreto professionale…posso solo dirti che sì, nel mio gigante si parla ancora di Nemo, ma soprattutto di Artista e dell'imperatrice Ann giunte al confronto finale della loro stessa ragion d'essere…e ci si arriverà con una girandola d'azione, battaglie, scontri con alieni, mostri e mutazioni…e un finale metafisico e quasi spirituale…una figata, per me…mi sto proprio intrippando con questo albone !!!

Vignetta in anteprima dal nuovo "Nathan Never Gigante"

Hai mai avuto voglia di dedicarti ad un genere più realistico della fantascienza?

Ma certo, fosse per me i generi li proverei tutti…e spero che la vita e il mio lavoro, nonché la mia volontà, me ne diano occasione!!

L'unica "scappatella" che ti sei concessa è stata per realizzare due brevi (ma ottime) storie per Jonathan Steele. Credi che in futuro tornerai ad illustrarne le gesta?

Spero tanto di sì…è un genere in cui mi trovo bene…ma purtroppo non sono io a decidere…come un marinaio vado dove soffia il vento…tanto i venti mi prendono bene tutti !!

La professione del disegnatore è stata quasi sempre appannaggio dei maschietti … che genere di difficoltà hai incontrato per intraprendere la carriera di disegnatrice?

L'unica difficoltà incontrata riguarda me stessa e le mie capacità…l'ambiente in cui mi sono mossa finora è stato stimolante e per nulla discriminante, benché agli inizi forse c'era qualche diffidenza…ora come ora con il fumetto in calo di vendite e popolarità l'ambiente si è un po' offuscato…ma l'entusiasmo, per me, è sempre tanto…continuo ad amare il mio lavoro come il primo giorno perché è proprio questo che volevo fare nella vita e non dimentico mai la grandissima fortuna di essere riuscita a realizzarlo !

C'è qualche autore a cui ti ispiri? Quali disegnatori ti piacciono?

Ma davvero gliene frega a qualcuno? Pardon…non volevo essere indisponente ma mi avranno fatto questa domanda migliaia di volte…che importa? Guardo tutti gli autori che mi capitano sottomano...in qualcuno apprezzo il tratteggio e la linea,ma non le ombre e le inquadrature…in un altro l'equilibrio del racconto e i tagli cinematografici…in altri ancora invidio la sintesi delle anatomie…insomma cerco di vedere ognuno di loro in rapporto a quanto e come possono insegnarmi…

Sei una lettrice di fumetti?

Ma assolutamente no…facendolo per lavoro non posso esserlo…non riesco a mettermi lì e a leggere serenamente un fumetto come mi capitava quando ancora non lavoravo…comincio a perdermi nei disegni, a criticarli, a studiarli…capendo in che modo quel disegnatore ha saputo cogliere l'atmosfera della situazione ect…di solito solo alla seconda lettura riesco a visualizzare contenuti e grafica insieme…ma a quel punto molta freschezza e immediatezza, al mio occhio se ne sono andate…per cui preferisco leggere libri..solo testo…nessun conflitto di interessi…

Quanto tempo impieghi mediamente per realizzare una tavola?

Due giorni…siiiiigh…io ci provo a essere più veloce e meno maniaca dei particolari…ma nisba !!

Vignetta in anteprima dal nuovo "Nathan Never Gigante"Quali sono i tuoi strumenti di lavoro?

Cannone ionico potenziato a elettroscansione e munizioni esplosive…mannò, i soliti…matite smozzicate (4h bella dura ma leggerissima perché detesto le mine morbide che poi sporcano i fogli),valanghe di gomme, pennarelli a china con punte a varie dimensioni (0,1 o 0,2 per i visi e i tratti più piccoli, 0,3 o 0,6 per i primi piani e i rinforzamenti della linea), tratto pen, pennarelloni infami di tutti i generi ( mi piace cambiarli e sperimentarne nuovi ma poi torno sempre ai soliti) e fogli F4 fabriano lisci 33X48…più sudore e sangue e lacrime e incavolature bestiali…ti basta?

Qual è il tuo approccio al foglio da disegno? Inizi con l'effettuare dei lay out per dare forma alle indicazioni dello sceneggiatore oppure hai un approccio differente?

Di solito già mentre leggo la sceneggiatura mi vien tutto chiaro in mente, quindi squadro il foglio, faccio la griglia e poi nelle vignette schizzo leggerissimamente l'inquadratura e le figure…guardo il risultato se scorre e funziona e poi mi metto a disegnare dettagliatamente…

Dopo aver concluso il Nathan Never Gigante, quali progetti hai nel futuro? Hai, lavorativamente parlando, qualche sogno nel cassetto?

Certo…migliaia…ma mi accontenterei di trovare una formula magica per trasmettere alle giovani generazioni il piacere della lettura di una storia…baaah…utopia…Per quanto riguarda il dopogigante mi si prospetta, probabilmente, un ritorno a Legs per uno speciale specialissimo…rivoluzionario…ma non sono autorizzata a divulgare particolari su questo progetto altamente top-secret, spiacente…

Per me è tutto! Vuoi aggiungere qualcosa?

Era ora…ci mancava solo che mi chiedessi la radiografia cranica e l'ecg…sei una piaga !!

Grazie Mille!

Prego…ma ora che ci penso non ti ho parlato dei miei problemi esistenziali e delle mie tare psicologiche…allora,tutto comincia un tristo giorno quando all'età di due anni…scherzo, questa parte (che è la migliore) te la lascio per la prossima volta…byeeee !!

 

(10/4/2003)

 

   

 

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