La crisi dei super-eroi

di Andrea Alfano

 

(c) Marvel ComicsDa qualche tempo ormai, i più grandi eroi della Terra stanno combattendo la loro battaglia più dura. Questa volta dovranno affrontare dei nemici durissimi, spietati, quel genere di nemici che non si impietosiscono davanti a nulla, anche se ti stanno portando via tutto quello che per te è vita, anche se la vita te la stanno strappando con le unghie e con i denti. Questi nemici si chiamano dati di vendita e nell’ultimo decennio hanno deciso di coalizzarsi contro il nostro media preferito, già bistrattato da molti e definito “roba da bambini”, scavandogli una fossa veramente molto profonda dalla quale, faticosamente riescono a vedere la luce. Solo in alcuni, rarissimi casi, qualcuno riesce a tornare in superficie, ma si tratta soltanto di brevi momenti che durano lo spazio di uno speciale o di una miniserie scritta  e disegnata da qualche super-star del mondo dei fumetti. Ma siamo ben lontani dai tempi in cui Todd McFarlane disegnava l'Uomo Ragno e le vendite superavano come se niente fosse il milione di copie oppure di quelli in cui una notizia come La morte di Superman faceva il giro del mondo e aveva un suo spazio addirittura all’interno dei più prestigiosi TG nazionali, quando i comics erano considerati cool e gli autori davano veramente il massimo in ogni singola tavola, pronti a cosegnare alla storia una qualche pagina degna di essere ricordata per bellezza, intensità e fascino. Non fraintendetemi, anche adesso è così, di ottimi autori se ne trovano ancora e continuano a rendere tantissimo sulle proposte attualmente sul mercato… eppure qualcosa è cambiato.

(c) DC ComicsCi deve essere una ragione se dieci-dodici anni fa il fumetto che vendeva di meno si aggirava intorno alle 200.000 copie ed ora questo è divenuto un traguardo massimo, al quale tutte le case editrici vorrebbero arrivare. Qual è stata la molla che ha fatto allontanare migliaia e migliaia di lettori? Come mai le nuove generazioni sono attratte da tutto meno che da una testata a fumetti? Molto probabilmente le “colpe”, per così dire, possono essere ricercate in campi che vanno al di fuori del mondo dei fumetti, in quanto la prepotente affermazione di nuove piattaforme di intrattenimento ha senza dubbio portato via un bel po’ di gente dalla carta stampata. Il fatto che ora chiunque può possedere un collegamento ad Internet o l’ultimissima versione di una consolle per video-games ha fatto sì che l’utente può, ora come non mai, davvero interagire con il mezzo che sta usando, venendo coinvolti a 360°. Pensate che è da poco uscito un DVD che possiede addirittura ben due finali alternativi, in modo da rendere veramente lo spettatore protagonista… insomma, tutte cose che un fumetto non potrà mai dare. Per questo un ipotetico spettatore del film degli X-Men al quale sono interessati sia i personaggi che le tematiche non ha comprato l’omonima testata ma si è fiondato a vedere se ne esisteva un videogioco, per poter essere veramente lui a sconfiggere Magneto, senza dover attendere che un qualche autore lo ritirasse fuori per una qualche saga estiva. Credo che fondamentalmente sia questo il punto, che con tutte le nuove tecnologia la gente voglia sentirsi interattiva al 100% con il prodotto acquistato e non leggerlo “passivamente”.

(c) CrossGeneration ComicsPer quanto mi riguarda, il discorso è esattamente il contrario, mi ritengo un grande amante dei comics e credo proprio che li leggerò  a vita, perché penso che alcuni fumetti abbiano davvero la capacità di coinvolgerti fino in fondo, di appassionarti… non so, forse sono strano io, ma penso sia bello leggere una storia che ti prende e attendere con ansia il prossimo numero, per vedere se andrà a finire come te lo sei immaginato tu o se gli autori riusciranno a stupirti ancora una volta. Mi piace ritagliarmi degli spazi di tempo e leggere le cose che amo e che seguo fin da quand’ero piccolo, adoro saperne di più sugli autori e mi esalto quando vedo una tavola disegnata particolarmente bene. Adoro i fumetti a tal punto che sto provando a lavorare proprio in questo ambiente e in qualche modo ci sto riuscendo, grazie alla Lexy. Eppure sembra che di gente come me ce ne sia poca. O meglio, siamo in tanti a leggere fumetti, ma non abbastanza da permettere uno sviluppo più importante del settore, che tende a rifugiarsi sempre di più nelle fumetterie e a diventare così un prodotto veramente d’elite, sparendo sempre di più dalle edicole.

Forse una soluzione ci sarebbe ma una cosa del genere è veramente troppo impegnativa e non o sinceramente se qualcuno abbia voglia di rischiare… credo che sia fondamentale investire nel mondo dei fumetti, ora più che mai, provare a fare uno sforzo e magari mettere qualche piccolo spot in TV o magari sponsorizzare qualche evento… insomma, credo che iniziative di questo tipo, che senz’altro sono onerose me ne rendo perfettamente conto, alla lunga potrebbero ridare linfa a questo settore e far avvicinare nuovi lettori al mondo dei comics, facendogli scoprire la bellezza e la carica che può darti un fumetto. Visto però che questa è una soluzione, diciamo così “hard”, si potrebbe sempre tentare con una senza dubbio più “light”, ovvero il classico tam-tam che c’è tra i lettori. Estendetelo agli amici, non vergognatevi di dire che leggete fumetti ma, anzi, provate a convincerli e ad invogliarli nell’acquisto! Loro non rimarranno delusi e voi avrete avuto un grande privilegio: quello di aver teso la mano ai più grandi eroi della Terra ed averli aiutati a rialzarsi dopo una lunga battaglia, contribuendo così in prima persona ad aver salvato il mondo (dei comics)!

(18/02/2002)

 

   

 

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